TRATTAMENTI VISO

La couperose e i rossori cronici possono essere considerati l'evoluzione di uno stato ripetuto di infiammazione della pelle, in seguito ad uno stimolo esterno o interno che, con il passare del tempo e con il ripetersi di tale fenomeno, da stato transitorio si trasforma in una condizione stabile e cronica. I capillari presenti nel derma, a causa della persistente congestione della pelle e della progressiva perdita di elasticità dei tessuti, possono dilatarsi in modo permanente e diventare  visibili e irregolari (teleangectasie); a questo punto la couperose è presente con tutte le sue manifestazioni e caratteristiche.

COSA FARE? E' fondamentale intervenire simultaneamente: ridurre lo stato infiammatorio, calmare i processi irritativi, aumentare le autodifese e proteggere l'epidermide, il quale subisce continue aggressioni ambientali.

E' proprio l'ipossigenazione, cioè il rallentamento della circiolazione dell'ossigeno, la causa dei grigiori e perdita di luminosità, l'incarnato perde il roseo e si ingrigisce. A provocarla è un mix dannoso di: inquinamento, smog e polveri sottili, alimentazione, nicotina e stile di vita. A pertire dai 30 anni, il tasso di ossigeno che raggiunge le cellule del nostro organismo si riduce naturalmente già del 25%, e a 40 anni del 50%. Si tratta di un naturale processo legato all'invecchiamento, che aumenta esponenzialmente.

COSA FARE? Ripristinare il microcircolo inefficiente, riequilibrare il turnover cellulare dei chieratinociti, aumentare idratazione epidermica.

Spesso la presenza importante di punti neri, o l'iperproduzione sebacea, portano la pelle ad essere secca o disidratata in superficie, ma tendente all'eccesso di sebo nello strato sottostante. Viene definita asfittica e nonostante l'eccessivo sebo, risulta spesso ruvida al tatto.

COSA FARE? Levigare e alleggerire lo strato corneo e bilanciare l'equilibrio del film idrolipidico. Inibire  la produzione sebacea e aumentare l'idratazione. Mantenerla costantemente pulita.

L'ipersecrezione sebacea si può presentare con pori dilatati e untuosità, oppure con punti neri e papule. Nei casi pessiori si presenta con un mix di tutto, che si concretizza all'interno dei comedoni "tappi dei pori cutanei" (punti neri in miniatura che impediscono il normale deflusso del sebo nel dotto del follicolo pilosebaceo), e da qui alla superficie cutanea. In questo modo, determinano una risposta infiammatoria mediata dal rilascio di varie sostanze, in grado di giocare un ruolo nella patogenesi dell'acne.

COSA FARE? Calmare il processo infiammatorio, inibire la produzione sebacea, bilanciare l'idratazione e mantenere pulita constantemente la pelle.

E' un batterio che alberga normalmente nella cure, in particolare nei follicoli pilo-sebacei, nei quali trae le sostanze nutritive di cui ha bisogno dal sebo, dai sottoprodotti del metabolismo cutaneo e dai detriti cellulari presenti in queste zone. Queste circostanze si concretizzano all'interno dei comedoni, dando avvio ad uno stato infiammatorio cronico. 

Le fasi sono 3:

1. accumulo di sebo e cellule morte;
2. proliferazione dei batteri;
3. rottura del canale follicolare.

COSA FARE? Creare corretta condizione igienica antibatterica (detersione), ridurre il processo infiammatorio, riequilibrare la produzione sebacea bilanciando l'idratazione.

La rosacea è un'infiammazione cronica caratterizzata da: fenomeni vascolari parossistici, forte arrossamento, teleangectasia, fenomeni vascolari permanenti ed eritema, fenomeni neurogenici, pruriti, edema, bruciori, fenomeni sebacei, papule, pustole e noduli infiammatori. 

La rosacea papulo-pustolosa presenta papule e pustule infiammate, più eritema permanente.

La differenza tra Acne papulo-pustolosa e resacea papulo-pustolosa è che, nella rosacea, i pori sono aperti, la pelle secca, con delle teleangectasie, eritema e sensibilizzata. 

COSA FARE? Ridurre infiammazione, attività antiossidante e antibatterica, riequilibrio sebaceo, anti-proteasi per innalzare immunità cutanea e rinforzare epidermide per aumentarne la resistenza ai fattori ambientali.

L'intensa stimolazione delle fibre muscolari del viso aumenta le rughe d'espressione che appaiono a partire dai 30 anni. Il complesso SNARE, che è un insieme di proteine presenti nella sinapsi terminale del nervo, permette la liberazione dell'aceticolina e la stimolazione del muscolo procurando al giorno più di 15.000 microcontrazioni. Nel tempo le rughe diventano profonde.

COSA FARE? Inibire le microcontrazioni riducendo le sinapsi, riorganizzare i collageni e le elastine nel derma e aumentare produzione di A. Ialuronico, che porterà ad una evidente riduzione della profondità delle rughe.

Dopo i 40 anni, nel viso e nel corpo delle donne, si verificano alcuni indiscussi fenomeni fisiologici: inizia la discesa degli estrogeni e progestinici e comincia la riduzione della massa muscolare, che può influenzare la qualità del tono, la densità della pelle e quindi il suo aspetto. Mediamente tra i 45 e i 55 anni le donne entrano in menopausa, e in questa fase la pelle può apparire secca, stanca e atona perchè tutte le funzioni cellulari subiscono un rallentamento, soprattutto il derma.

COSA FARE? Con la Genisteina (fito-estrogeno), energizzare e alzare i metabolismi cellularei e riattivare il proteasoma (eliminazione cataboliti e tossine). Riequilibrio metabolico.

Nel corso degli anni avvengono dei cambiamenti strutturali: l'ovale del viso perde la sua definizione, la struttura profonda è meno in tenione e i tratti cedono. La causa principale è la degradazione delle fibre di collagene, la caduta ormonale e la diminuzione di energia.

COSA FARE? Agire sullo stress ossidativo, riattivare Proteasoma cellulare e innalzare i metabolismi, al fine di correggere la caduta delle sintesi proteiche, dovute alla diminuzione del tasso ormonale e dell'energia cellulare.

I disordini iperpigmentari sono degli inestetismi molto frequenti e sono disturbi ad alto impatto sociale. Sono conseguenti ad un'anomalia quantitativa o qualitativa della distribuzione di melanina. Le iperpigmentazioni sono influenzate da diverse cause: influssi ambientali, raggi UV, farmaci, cosmetici, profumi, contraccettivi, ormoni, patologie e fattori psicosomatici.

Il melasma: disordine pigmentario molto diffuso. Si caratterizza per la comparsa di chiazze scure, abbastanza simmetriche, in aree cutanee foto esposte come il viso. Radicali liberi, ormoni e i raggi UV sono la prima causa, proprio perchè i lipidi si ossidano con facilità (superossidazione lipidica).

Lentigo senilis: si presentano come macule di un centimetro circa, di colore bruno, che insorgono in aree foto esposte (volto, dorso delle mani). Età, radicali liberi e raggi UV sono la rima causa. 

COSA FARE? Attività antiossidante, riequilibrare produzione e distribuzione della melanina, levigare e schiarire il pigmento ossidato e proteggere con 50+ di giorno. Non esporre in modo diretto ai raggi UV l'area pigmentata.

Il crono invecchiamento comporta una degenerazione progressiva dell'epidermide, del derma, e del microcircolo sottostante. Le fibre preziose che costituiscono il sostegno della cute (elastine, collagene e reticolari) si degradano, si scompaginano, non vengono più sostituite da nuovi elementi, perchè il fisiologico turnover cellulare va rallentando sempre di più e aumenta la presenza e la profondità delle rughe di espressione e il rilassamento di tutti i tessuti.

COSA FARE? Attività antiossidanete, rinforzare l'epidermide sottile, riattivare il proteasoma per il riciclaggio delle proteine danneggiate e innalzare i metabolismi cellulari per aumentare la produzione proteica.

Il foto invecchiamento è il risultato del danno indotto dell'esposizione alle radiazioni solari (UVA/UVB) che comporta in più un vero e proprio danno callulare a carico del DNA, mitocondri e membrane cellulari, velocizzando un processo degenerativo precoce. I radicali liberi giocano un ruolo determinante nel favorire tutti i processi degenerativi e l'esposizione ai raggi UV ne innalza tantissimo la produzione, innescando squilibri a tutta la pelle, come ispessimento dello strato corneo, rughe profonde e diffuse, iperpigmentazioni, cheratosi e processi infiammatori cronici. 

COSA FARE? Attività antiossidante, levigare per alleggerire l'epidermide, riattivare il proteasoma cellulare per il riciclaggio delle proteine danneggiate e proteggere la pelle al sole.